Il talento di Mr. Ripley
PATRICIA HIGHSMITH
La nave di Teseo Editore
Tom Ripley è un ragazzo che vive di espedienti nella New York negli anni Cinquanta. Una sera viene avvicinato da un ricco industriale nautico Herbert Greenleaf che, riconoscendolo tra i compagni di college del figlio Dickie, lo assume con l’incarico di andare a cercare il figlio in Italia e di persuaderlo a ritornare a casa per occuparsi degli affari di famiglia.
Appena sbarcato però Tom inizia ad assaporare i piaceri della vita fatta di viaggi, yacht e mondanità di Dickie e allora medita il suo piano: perché accontentarsi di essere una comparsa, quando avrebbe tutte le carte in regola per poter essere il protagonista?
Da questo momento in poi il romanzo cambia completamente ritmo e inizia a raccontare la doppia vita di Tom Ripley diventando quasi una novella pirandelliana (ma è un’idea che mi sono fatta io perché sono un po’ fissata con Pirandello).
Il talento di Mr Ripley forse non sarà un capolavoro della letteratura, ma è un romanzo scorrevole e avvincente. Lo consiglio a chi cerca una lettura poco impegnativa. Naturalmente ho già inserito nella mia wishlist il secondo romanzo della serie di Tom Ripley Il sepolto vivo.
Appena terminato il libro sono andata subito a vedere il film Il talento di Mr. Ripley del 1999 con Matt Damon (lo avevo trovato su Netflix, ma ho visto che ora lo hanno tolto). Cosa dire, per lo più è stata una delusione. Bel cast, fantastici panorami, ma niente che delinei la personalità di Tom Ripley, che sembra trasparente, senza carattere. Niente del conflitto Tom/Dickie che il libro ci trasmette così bene. Ci sono chiaramente buchi nella sceneggiatura che fanno perdere il senso della trama (come i trasferimenti a Roma e a Venezia). Sembra quasi che sia stato tagliato. Si riprende un po’ negli ultimi 10 minuti, quando si scosta dal romanzo e allora acquista colore. Ma direi che è un po’ poco per quasi due ore e mezza di film.
Nel 1960 ne era stato tratto un altro film con Alain Delon Delitto in pieno sole. Decisamente mi è piaciuto di più. Delon è molto più intenso nella sua rappresentazione di Tom. Ve lo lascio qui in caso voleste passare una serata vintage 🙂