“L’amante” di Marguerite Duras
“Era lui sul sedile posteriore, quella forma appena visibile, immobile, abbattuta. Lei stava appoggiata al parapetto. Come sul traghetto, la prima volta, sapeva che la stava guardando. Anche lei lo guardava, non lo vedeva più ma continuava a guardare verso la forma dell’automobile nera. E poi alla fine non l’aveva più vista. Era sparito il porto e poi la terra”.
Inizialmente avrei dovuto pubblicare la mia recensione di L’Amante, di Marguerite Duras, per San Valentino. Mi piaceva l’idea di raccontare una storia che non sapesse di cioccolatini e fiori, ma poi mi sono persa con altre letture …
Ma torniamo a noi. L’amante è un romanzo autobiografico ambientato nell’Indocina francese all’inizio degli anni Trenta e racconta l’amore tra una ragazzina “la bambina bianca” e un giovane miliardario cinese “l’uomo di Chouen”.
Il racconto è struggente e poetico. Sembra tratto dalle pagine di un diario, o meglio, sembra un flusso di ricordi lucidi e allo stesso tempo confusi come lo stile della narrazione.
I paragrafi sono brevi, si passa spesso dalla prima alla terza persona anche all’interno della stessa frase e ci sono continui salti temporali.
Questo stile così particolare rende perfettamente tutte quelle sensazioni contrastanti che caratterizzano il primo amore di una quindicenne: l’amore e la passione, ma anche il desiderio di approvazione e allo stesso tempo di ribellione nei confronti della famiglia e della società.
Come dicevo, non è un libro semplice e penso che abbia bisogno di una seconda lettura per poter essere apprezzato fino in fondo, ma mi sento comunque di consigliarlo per la sua poesia e per l’originalità dello stile.
In Italia L’amante di Marguerite Duras è uscito nel 1985 e nel 1992 il regista Jean-Jacques Annaud ne ha tratto il film omonimo con Jane March e Tony Leung Ka-Fai (che merita).
Raramente apprezzo i film tratti dai libri, c’è sempre qualcosa che lascia delusi. Non è questo il caso. Per una volta il film regala qualcosa di più, la percezione di questo amore così sbagliato e allo stesso tempo così unico e irripetibile.