Libri brevi da leggere quando hai poco tempo
Ti piace leggere ma hai poco tempo?
Bene ecco tre libri “brevi ma intensi” che puoi tranquillamente infilare in borsa o nello zaino, e leggere in pausa pranzo, in metropolitana, in ascensore… senza rischiare di perdere il filo del racconto.
E se poi il tuo tempo è davvero poco, ti aspetto sul Podcast di Lamarinda.it
Libri brevi 1. L’Amante” di Marguerite Duras
“Era lui sul sedile posteriore, quella forma appena visibile, immobile, abbattuta. Lei stava appoggiata al parapetto. Come sul traghetto, la prima volta, sapeva che la stava guardando. Anche lei lo guardava, non lo vedeva più ma continuava a guardare verso la forma dell’automobile nera. E poi alla fine non l’aveva più vista. Era sparito il porto e poi la terra”
Innanzitutto, parliamo di un romanzo autobiografico ambientato nell’Indocina francese all’inizio degli anni Trenta e racconta l’amore tra una ragazzina “la bambina bianca” e un giovane miliardario cinese “l’uomo di Chouen”.
Forse avrai visto il film del 1992 di Jean-Jacques Annaud e per una volta devo dire che è stato all’altezza del romanzo.
Ma dicevamo: il racconto è struggente e non niente a che vedere con “Lolita”, anche se spesso li hanno paragonati.
È un flusso continuo e a volte confuso di ricordi.
I paragrafi sono brevi, si passa spesso dalla prima alla terza persona anche all’interno della stessa frase e ci sono continui salti temporali.
Per questo forse non è un libro semplice ma rende perfettamente lo stato d’animo di una quindicenne al suo primo amore: ci sono sì l’amore e la passione, ma anche il desiderio di approvazione e allo stesso tempo di ribellione nei confronti della famiglia e della società.
Come dicevo, ne è stato tratto anche un film che incredibilmente per una volta è all’altezza del romanzo e trasmette tutta la percezione di questo amore così sbagliato e allo stesso tempo così unico e irripetibile.
Ecco il trailer
Libri brevi 2. “Le intermittenze della morte” di José Saramago
Ecco qui iniziamo a fare un po’ più sul serio, ma è assolutamente un libro godibilissimo a dispetto del titolo
La morte all’improvviso smette di compiere la sua missione e così la gente smette di morire.
“Il giorno seguente non morì nessuno. Il fatto, contrario alle norme della vita, causò negli spiriti un enorme turbamento”
Il libro si può dividere in due parti. Se nella prima sono al centro dell’attenzione gli abitanti del paese, nella seconda la protagonista è la morte stessa e il modo con cui, paradossalmente, cerca di relazionarsi con la vita.
Se all’inizio tutti festeggiano, dopo un po’ iniziano i problemi: le pompe funebri, le case di riposo e le famiglie stesse non sanno come far fronte al numero sempre maggiore di persone che rimane intrappolato in questo stato di premorte.
Praticamente utilizza solo virgole e, ogni tanto, qualche punto. Niente punti interrogativi, niente nomi propri e niente virgolette nei discorsi diretti. Mi verrebbe quasi da dire: se non sei Saramago, non provare a farlo a casa.
A parte la trama surreale, la cosa più particolare di questo libro è lo stile, che poi è quello per cui Saramago è famoso.
Ti ho lasciato l’anteprima, in caso volessi iniziare a farti un’idea
Libri brevi 3. “Galatea” di Madeline Miller
Forse conoscerai l’autrice perché è diventata famosissima per aver scritto “La canzone di Achille”, ma con Galatea va decisamente oltre.
Era quasi tenero il modo in cui si preoccupavano per me. «Com’è pallida» ha detto l’infermiera. «Deve stare tranquilla finché non riprende colorito. »
«Il mio colorito è questo» ho detto io. «Perché una volta ero di pietra.»
Partiamo dal mito: perdutamente innamorato della statua che ha scolpito, Pigmalione prega la dea Afrodite affinché la renda umana. Dopo tante preghiere la dea lo accontenta e così Galatea diventa la sposa del suo creatore.
Ma la Miller va oltre e, con la sua “Galatea“, abbandona l’antica Grecia per calarsi perfettamente nel presente.
Vittima della ossessiva gelosia del marito che la fa sentire in colpa per le attenzioni che suscita, Galatea è segregata in casa con la sola compagnia della figlia Pafo.
Nel tentativo di salvare la bambina dalla follia del padre, le due tentano la fuga, ma vengono sorprese e Galatea viene rinchiusa in una sorta di ospedale psichiatrico.
Qui è di nuovo vittima, questa volta di medici e infermieri che la vogliono convincere della sua inadeguatezza, e per questo la tengono rinchiusa in una stanza con l’unico compito di compiacere il marito quando viene a farle visita e di ripetere per lui, come in un macabro teatrino, l’evento del suo “risveglio”.
Galatea però ora non è solo una donna e una moglie, ma è soprattutto una madre e lotterà fino a compiere il suo tragico destino, per poter salvare la figlia.
La trama, lo stile: tutto fa di questo breve racconto un’opera incredibilmente moderna che parla di soprusi e oppressioni ma anche di ribellione e riscatto, e la Miller lo fa con la sua inconfondibile raffinatezza.
Quello che fa di quest’opera qualcosa di ancora più unico, poi, sono le illustrazioni, tanto che forse possiamo parlare di graphic novel.
Le immagini fanno completamente da sfondo alle parole – non c’è una sola pagina bianca in tutto il libro – sono opera di Ambra Garlaschelli, e sono tutte con sfumature che vanno dal grigio al rosa pallido. Davvero un applauso a Sonzogno per aver saputo osare con qualcosa di così innovativo.
Spero che i miei suggerimenti ti possano essere utili, e naturalmente mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi