Frida Kahlo
Recensione

“La passione di Frida” di Caroline Bernard

Quando ho iniziato a leggere “La passione di Frida” di Caroline Bernard, sicuramente mi aspettavo un libro – un romanzo – che mi raccontasse la storia di Frida Kahlo e del suo amore per la pittura, per il suo paese, e il suo incrollabile attaccamento alla vita.

Ma la passione di Frida è anche la passione intesa come sofferenza, e questo libro ce la racconta in prima persona, immergendoci completamente (anche se in maniera spesso romanzata e forse con qualche licenza) in tutte le grandi battaglie che il suo fragile corpo ha dovuto affrontare.

Frida Kahlo: una vita su tela

La vita è troppo bella, troppo colorata, per sopportarla e basta. Voglio godermela, voglio provare gioia e amore!

Caroline Bernard, La passione di Frida (2020)

Il romanzo si apre con il racconto del tragico incidente in cui Frida, a diciotto anni, rimane coinvolta riportando gravissime fratture – alla colonna vertebrale, al bacino e alle gambe – che la immobilizzeranno a letto per mesi, segnando così irrimediabilmente tutto il resto della sua vita.

Sarà proprio nel periodo in cui è costretta a letto che Frida Kahlo inizierà a dipingere i suoi primi autoritratti grazie ad un cavalletto sospeso sul letto ed un enorme specchio appeso al soffitto.

Da quel momento parte un racconto a doppio binario: la sua storia e la storia della sua malattia e, parallelamente, la storia di tutti i dipinti che ne sono scaturiti.

Sembra quasi che i suoi quadri siano “terapeutici”, che la aiutino ad accettarsi e a farsi conoscere dagli altri così come lei stessa si vede e si sente di essere.

Caroline Bernard ci racconta la vita di Frida – i suoi viaggi, il rapporto burrascoso con il suo grande amore Diego Rivera, le sue case piene di luci e di animali esotici – anche attraverso i suoi dipinti, e così quando andiamo a riguardarli (perché non possiamo fare a meno di andare a ricercarli in rete), li scopriamo con occhi nuovi: gli occhi di Frida Kahlo.

“La passione di Frida”: il libro

Vorrei tanto poter dire che questo romanzo mi è piaciuto – anche perché alla fine è così – ma per me è difficile distinguere quello che è il mio giudizio sul libro e quello sul suo contenuto.

Se da una parte il romanzo è ben scritto e appassionante, dall’altra non posso negare che mi ha lasciato un profondo senso di angoscia; ma alla fine questa è anche la sensazione che mi trasmettono i quadri di Frida Kahlo, nonostante i colori sgargianti.

L’ostinazione a vivere, il coraggio che Frida mette in ogni singolo passo della sua vita, non fanno che darmi la conferma che, per quanto tu ti sforzi di giocare al meglio le tue carte, alla fine è sempre la vita che vince la partita. Quello che ci resta da fare è solo cercare di darle un senso.

Naturalmente questo è solo un Lamaridapensiero dettato dal mio “innato ottimismo”. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi tu. Nel frattempo, come sempre, ti lascio l’anteprima del libro “La passione di Frida” di Caroline Bernard (@Tre60Libri, @Tea.libri)

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