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“La passione di Frida” di Caroline Bernard
Quando ho iniziato a leggere “La passione di Frida” di Caroline Bernard, sicuramente mi aspettavo un libro – un romanzo – che mi raccontasse la storia di Frida Kahlo e del suo amore per la pittura, per il suo paese, e il suo incrollabile attaccamento alla vita. Ma la passione di Frida è anche la passione intesa come sofferenza, e questo libro ce la racconta in prima persona, immergendoci completamente (anche se in maniera spesso romanzata e forse con qualche licenza) in tutte le grandi battaglie che il suo fragile corpo ha dovuto affrontare.
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“Tenera è la notte”: il libro e il film
Come avrai capito, mi piace andare a riguardare i vecchi film, così quando ho visto “Tenera è la notte” di Francis Scott Fitzgerald in libreria, l’ho comprato pregustando già il doppio piacere “libro + film” (rigorosamente in quest’ordine).
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Pubblica la tua recensione su Lamarinda & Friends
Era già da un po’ che questa idea mi frullava per la testa e finalmente mi sono decisa: apro le porte (e le finestre) di Lamarinda a chi, come me, ama leggere, regalare e consigliare libri, ma non ha poi tutta ‘sta voglia di imbarcarsi in un blog a tempo (più o meno) pieno.
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Saramago e “Le intermittenze della morte”
Non sapevo bene cosa aspettarmi quando ho iniziato “Le intermittenze della morte” di José Saramago. Lo avevo comprato in uno di quegli attacchi compulsivi che ogni tanto mi prendono quando entro in libreria e poi l’ho lasciato lì, ad aspettare il suo turno.
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“Assassinio sul Nilo”: il libro, il film… e il film
Da quando all’inizio dell’anno ho visto che al cinema sarebbe uscito il remake di Assassinio sul Nilo, ho pensato che prima valesse la pena leggere il libro (e no: ancora non lo avevo fatto). Poi, già che c’ero, sono andata a riguardarmi il film del 1978 (ma che spettacolo è Angela Lansbury con il turbante di Salomè Otterbourne?). Alla fine, me lo sono ritrovato anche su Disney+ e così ho passato gli ultimi due mesi a fare su e giù per il Nilo alla ricerca dell’assassino di Linnet Doyle.
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“Una stanza piena di gente”: la vera storia di Billy Milligan
Mettiamola così: se stai cercando una lettura rilassante, passa oltre; dato però che da poco è uscita la serie Netflix “I 24 volti di Billy Milligan” ed è in produzione la serie “The Crowded Room” per AppleTV, ho pensato che valesse la pena darti qualche indicazione sul libro “Una stanza piena di gente” di Daniel Keyes (@Editrice Nord)
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“Quel che resta del giorno”: il libro e il film
Ho avuto la fortuna di leggere “Quel che resta del giorno” di Kazuo Ishiguro prima di guardare il film (se lo vuoi rivedere è sia su Prime che YouTube). Film meraviglioso: la fotografia, la regia, il cast (Anthony Hopkins, Emma Thompson, Hugh Grant e un affascinante Christopher Reeve in una delle sue ultime interpretazioni), ma è solo il libro che può dare voce ai silenzi di Mr. Stevens così ben interpretati da Anthony Hopkins.
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Bulgakov: l’Ucraina nel cuore
In questi giorni si è parlato tanto di letteratura russa, forse anche a sproposito. Avrai certamente letto del caso del corso su Dostoevskij di Paolo Nori alla Bicocca di Milano, prima sospeso e poi ripristinato; non entrerò nel merito della questione perché già tanto è stato scritto. Oltre a Dostoevskij però, in questi giorni è stato più volte citato anche Michail Bulgakov, nato a Kiev e poi trasferitosi a Mosca. Ho letto che non può essere definito un autore ucraino, visto che all’epoca l’Ucraina faceva parte della Russia e per il fatto che abbia sempre scritto in russo. Non sono certo un’esperta, ma so che in Russia c’era una guerra…
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Norwegian wood – Haruki Murakami
Ci sono libri che più di altri mi mettono in difficoltà quando mi trovo a dover scrivere la recensione, e “Norwegian wood. Tokyo Blues” di Murakami è uno di questi. È così delicato nei suoi equilibri che, a commentarlo, ho quasi il timore di rovinarlo. Il racconto è un lungo flashback che parte proprio dalle note di “Norwegian wood” dei Beatles e riporta Watanabe, trentasettenne appena atterrato all’aeroporto di Amburgo, ai suoi vent’anni, al collegio di Tokyo, a Naoko e Midori, con un racconto che è a metà tra il ricordo e il rimpianto.
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Rebecca la prima moglie
Il libro, il film, il remake “Sognai l’altra notte che ritornavo a Manderley. Mi pareva di essere al cancello che dà sul viale d’ingresso, e non potevo entrare: la via era sbarrata. Una catena con un lucchetto chiudeva il cancello. In sogno chiamavo il guardiano, ma nessuno rispondeva, e accostandomi a guardare tra le sbarre arrugginite, mi accorgevo che la casetta era disabitata”. Questo è “Rebecca la prima Moglie” di Daphne Du Maurier (1938). Mi è ritornato in mente in questi giorni perché, prima di andare al cinema a vedere il remake che è appena uscito, sto rileggendo “Assassinio sul Nilo” di Agatha Christie; e si sa: i libri sono come…