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Storie di geishe
Ho letto “Memorie di una geisha” e “Storia proibita di una geisha” in sequenza, incuriosita dalla storia molto particolare che li lega. Narrati entrambi in prima persona, il primo racconta la storia di Sayuri, la geisha di Gion Kobu dagli occhi grigi, il secondo è la biografia di Mineko Iwasaki, la geisha che negli anni Settanta ha affascinato il mondo con la sua grazia e che ha ispirato proprio il romanzo di Arthur Golden. Andiamo con ordine.
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“La felicità del cactus”
Uscito qualche anno fa, “La felicità del cactus” di Sarah Haywood rimane ancora oggi una buona lettura da ombrellone (la mia copia si è portata a casa anche un po’ di sabbia e qualche pagina spiegazzata). Susan è una quarantacinquenne single, affermata nel lavoro, sicura di sé e indipendente. “Io mi definisco una donna autonoma e piena di risorse. Ciò che mi manca in termini di relazioni personali e familiari è più che compensato dalla mia ricca vita interiore, infinitamente più stabile e sicura”. Se un po’ mi conoscete, saprete che non potevo non innamorarmi di questa donna.
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“Anima nomade”: l’invito al viaggio mediterraneo di Francesco Faraci, fotografo e scrittore.
Un cammino che inizia dalle parole di Pasolini e arriva a Grotowski. Imparare a sentire i luoghi e le persone; lasciarsi stupire, attraversare ed ammaliare. Luce, corpi e luoghi. Autobiografico a tratti, con “Anima nomade” (Mimesis Edizioni) Faraci conduce i lettori nella sua Palermo e attraverso i cassetti della memoria e i ricordi d’infanzia che hanno ispirato inconsapevolmente il suo cammino.
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“Il cardellino”: il dipinto, il romanzo, il film
“Il cardellino” (“The Goldfinch”) è il romanzo con cui Donna Tartt ha vinto il premio Pulizer nel 2014, ma Il Cardellino è anche – e prima ancora – il celebre dipinto del 1654 di Carel Fabritius, oggi esposto nel museo Mauritshuis a L’Aia. Abbiamo già parlato di arte con i romanzi su Frida Kahlo e Caravaggio, ma questa volta non si tratta di una biografia romanzata: “Il cardellino” è un romanzo a tutti gli effetti: quasi novecento pagine che filano via veloci tra le strade di New York, Las Vegas e Amsterdam. Capitoli brevi, trama appassionante, buoni riferimenti artistici: “Il cardellino” è il libro adatto da mettere in valigia o da leggere in…
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“L’ultimo respiro del corvo” L’omicidio Caravaggio
“Reverendissima eminenza, le tribolazioni non sono finite con la partenza da Napoli di Caravaggio”, recitava la lettera. “Del suo ultimo dipinto, quel Martirio di sant’Orsola destinato ai Doria, pare il Merisi abbia fatto una copia, che è scomparsa… Qualcuno suppone sia ormai in Spagna. Inutile dire che la tela va assolutamente recuperata, poiché, come Ella ben sa, reca in calce l’accusa più infamante…” La morte di Caravaggio è uno dei grandi “casi irrisolti” della storia e Silvia Berna e Lucio Salvini ne hanno tratto un thriller che non ha niente da invidiare ai bestsellers di Dan Brown o Matteo Strukul. Se ti piace il genere, “L’ultimo respiro del corvo” è…
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“La passione di Frida” di Caroline Bernard
Quando ho iniziato a leggere “La passione di Frida” di Caroline Bernard, sicuramente mi aspettavo un libro – un romanzo – che mi raccontasse la storia di Frida Kahlo e del suo amore per la pittura, per il suo paese, e il suo incrollabile attaccamento alla vita. Ma la passione di Frida è anche la passione intesa come sofferenza, e questo libro ce la racconta in prima persona, immergendoci completamente (anche se in maniera spesso romanzata e forse con qualche licenza) in tutte le grandi battaglie che il suo fragile corpo ha dovuto affrontare.
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“Tenera è la notte”: il libro e il film
Come avrai capito, mi piace andare a riguardare i vecchi film, così quando ho visto “Tenera è la notte” di Francis Scott Fitzgerald in libreria, l’ho comprato pregustando già il doppio piacere “libro + film” (rigorosamente in quest’ordine).
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Pia Pera: “Al giardino ancora non l’ho detto”
Recensione di @davidepiantala Come possiamo dire a chi amiamo di più che siamo vicini alla fine? Come si riesce a fare i conti con il fatto che, andandocene, abbandoneremo al proprio destino tutto ciò che di più caro abbiamo e che ci ha resi felici, sapendo che questo non sarà mai più lo stesso senza le nostre cure – e che forse non esisterà più?
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“Una vita come tante” di Hanya Yanagihara
Recensione di @giuliachi “Una vita come tante” è un libro difficile da leggere, ti prende a pugni nello stomaco mettendoti davanti ad una coinvolgente realtà che a volte ti fa dubitare su ciò che i tuoi occhi hanno letto e la tua mente ha visualizzato.
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Saramago e “Le intermittenze della morte”
Non sapevo bene cosa aspettarmi quando ho iniziato “Le intermittenze della morte” di José Saramago. Lo avevo comprato in uno di quegli attacchi compulsivi che ogni tanto mi prendono quando entro in libreria e poi l’ho lasciato lì, ad aspettare il suo turno.