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“Assassinio sul Nilo”: il libro, il film… e il film
Da quando all’inizio dell’anno ho visto che al cinema sarebbe uscito il remake di Assassinio sul Nilo, ho pensato che prima valesse la pena leggere il libro (e no: ancora non lo avevo fatto). Poi, già che c’ero, sono andata a riguardarmi il film del 1978 (ma che spettacolo è Angela Lansbury con il turbante di Salomè Otterbourne?). Alla fine, me lo sono ritrovato anche su Disney+ e così ho passato gli ultimi due mesi a fare su e giù per il Nilo alla ricerca dell’assassino di Linnet Doyle.
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“Quel che resta del giorno”: il libro e il film
Ho avuto la fortuna di leggere “Quel che resta del giorno” di Kazuo Ishiguro prima di guardare il film (se lo vuoi rivedere è sia su Prime che YouTube). Film meraviglioso: la fotografia, la regia, il cast (Anthony Hopkins, Emma Thompson, Hugh Grant e un affascinante Christopher Reeve in una delle sue ultime interpretazioni), ma è solo il libro che può dare voce ai silenzi di Mr. Stevens così ben interpretati da Anthony Hopkins.
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Rebecca la prima moglie
Il libro, il film, il remake “Sognai l’altra notte che ritornavo a Manderley. Mi pareva di essere al cancello che dà sul viale d’ingresso, e non potevo entrare: la via era sbarrata. Una catena con un lucchetto chiudeva il cancello. In sogno chiamavo il guardiano, ma nessuno rispondeva, e accostandomi a guardare tra le sbarre arrugginite, mi accorgevo che la casetta era disabitata”. Questo è “Rebecca la prima Moglie” di Daphne Du Maurier (1938). Mi è ritornato in mente in questi giorni perché, prima di andare al cinema a vedere il remake che è appena uscito, sto rileggendo “Assassinio sul Nilo” di Agatha Christie; e si sa: i libri sono come…
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Novecento di Alessandro Baricco
“Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla”. Alessandro Baricco, Novecento. Feltrinelli 1994 Ed ecco la storia. All’inizio del secolo scorso c’era un transatlantico, il Virginian, che trasportava gli emigranti dall’Europa all’America; e sul Virginian, la sera, si esibiva un pianista straordinario che si diceva fosse nato su quella nave, e che non ne fosse mai sceso. Questa è la storia di Novecento, di Alessandro Baricco.
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Dracula di Bram Stoker
Il suo potere finisce, come tutte le cose maligne, all’arrivo del giorno. Bram Stoker, Dracula 1897 Jonathan Harker è un giovane avvocato inglese e viene inviato in Transilvania, presso la dimora del Conte Dracula, per consegnare alcune carte relative all’acquisto di un’abitazione a Londra. Presto però si accorge di essere in realtà prigioniero all’interno del castello e che il suo misterioso ospite è un terribile vampiro che si nutre di sangue umano.
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Frankenstein di Mary Shelley
«Tutti gli uomini detestano gli infelici; quanto, dunque, devo essere detestato io, il più infelice di tutti gli esseri viventi! Anche tu, mio creatore, detesti e disprezzi me, tua creatura, alla quale sei legato da un nodo che si può sciogliere solo con l’annientamento di uno dei due. Vuoi uccidermi» Mary Shelley, Frankenstein (1818) Questo è Frankenstein di Mary Shelley, ma ora partiamo dall’inizio.
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Il Pensionante
di Marie Belloc Lowndes Gilgamesh Editore Grazie a Gilgamesh Edizioni, che lo ha recentemente ripubblicato, mi sono ritrovata a leggere Il Pensionante di Marie Belloc Lowndes (la prima edizione è del 1913) dando così ufficialmente il via alle mie letture horror – ma anche gotico-noir-mistery-mammachepaura – di Ottobre.
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Agatha Christie e il suo “Ritratto incompiuto”
Il 15 settembre è l’anniversario della nascita di Agatha Christie. Tutti conosciamo i suoi libri e abbiamo visto i film di Poirot e Miss Marple, ma forse non abbiamo mai letto Ritratto incompiuto, scritto con lo pseudonimo di Mary Westmacott, che tanto ha a che fare con la sua misteriosa scomparsa avvenuta nel dicembre del 1926. Così ho deciso di lasciarvi l‘anteprima in modo che, come me, possiate scoprire l’altra faccia di Agatha Christie.
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8 Marzo: Festa della Donna
Tre scrittrici che hanno fatto la differenza Non che io l’8 Marzo abbia mai amato andare in giro per locali con le amiche per la Festa della Donna (in effetti l’ho sempre detestato), ma di certo quest’anno non se ne parla proprio. Vi voglio quindi proporre tre amiche, tre scrittrici, che in tre epoche diverse hanno saputo andare contro corrente e fare la differenza.
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“L’amante” di Marguerite Duras
“Era lui sul sedile posteriore, quella forma appena visibile, immobile, abbattuta. Lei stava appoggiata al parapetto. Come sul traghetto, la prima volta, sapeva che la stava guardando. Anche lei lo guardava, non lo vedeva più ma continuava a guardare verso la forma dell’automobile nera. E poi alla fine non l’aveva più vista. Era sparito il porto e poi la terra”.